venerdì 23 settembre 2011

Franchi tiratori?


A me sta storia dei 7 franchi (vedi a sinistra) tiratori (vedi a destra) venuti fuori durante il voto alla Camera sull'arresto di Marco Milanese non convinceva. E infatti...


E infatti facendo per bene i conti non è solo questione di franchi tiratori: è che la maggioranza ha proprio numeri teorici più bassi. I franchi tiratori sono stati al massimo 4 o magari anche di più, ma un po' di qua e un po' di là con un saldo finale di 4 (es. 6 della maggioranza hanno votato per l'arresto e 2 dell'opposizione contro).

Vediamo il dettaglio, tenendo conto che i deputati sono 630 (troppi, of course, e scelti peggio).

La maggioranza in senso stretto dispone di 310 voti (219 PDL - 59 Lega - 29 Popolo e territorio - 3 Repubblicani-Azionisti).
Al voto di ieri ne mancavano 7 (6 del PDL Frattini e Tremonti in missione, Papa agli arresti, Angeli, Cristaldi e Franzoso per altri motivi, alcuni di sicuro per malattia, e Montagnoli della Lega). Quindi ne ha portati in aula 303 che teoricamente avrebbero dovuto votare contro l'arresto.

Vanno però sommati altri 14 deputati del gruppo misto che sono di fatto fiancheggiatori abituali del governo: i 7 di Forza del Sud di Micchiché, i 3 ex-FLI di Fare Italia per la costituente popolare (Ronchi, Urso e Scalia). Poi c'è Mannino, mentre Gaglione che teoricamente dovrebbe votare con la maggioranza, era assente anche ieri come quasi sempre. Poi c'è anche Pittelli. Infine dovrebbe esserci anche Barbareschi anche se non ho trovato notizie recenti sul suo posizionamento. Per un totale, su 14 totali, di 13 presenti effettivamente in aula.

Siamo quindi a un totale di filo-maggioranza di 324 deputati, di cui 316 presenti in aula e votanti 316.

Veniamo all'opposizione. Loro dispongono di un totale di 302 voti tra le componenti maggiori (206 PD - 36 UDC - 26 FLI - 22 IDV - 4 MPA - 3 Liberaldemocratici (oltre a Melchiorri e Tanoni c'è La Malfa). Inoltre si arriva a 303 con l'abituale supporto di Giulietti del misto. Ieri al voto non hanno partecipato in 4: Merlo dell'UDC, Tremaglia del FLI, Lombardo del MPA, in missione, e, come da prassi, il presidente Fini che non vota.

Il totale anti-maggioranza è di 303 deputati, dei quali ne erano presenti in aula e votanti 299.

A questi però potremmo, sia pure cautamente, aggiungere i 3 deputati delle minoranze linguistiche (2 SVP e il valdostano Nicco) che già in sede di manovra economica, ma anche in precedenza, ultimamente hanno votato contro il governo.

Rifacendo tutti i conti quindi i "franchi tiratori" sono stati solo 4 o comunque "a saldo 4".

La maggioranza attualmente pare quindi potere contare su 324 voti teorici a favore (ma uno è Gaglione che non c'è quasi mai) e di 306 contro (ma uno è Fini che non vota quasi mai).

Basterebbero 9-10 illuminati della maggioranza a fare "saltare il banco".

Ovviamente sono gradite conferme e correzioni.

sabato 17 settembre 2011

Tre nuove ragioni


Anche se per pura combinazione lui avesse ragione su tutto il resto e alla fine, sorpresa delle sorprese, nessuna delle accuse mossegli dalle varie procure fosse confermata e, anzi, risultasse acclarato che è davvero in atto nei suoi confronti una vera e propria
aggressione politica, mediatica, giudiziaria, fisica, patrimoniale e di immagine
(Silvio Berlusconi su il Foglio di oggi)
ci sono ALMENO tre nuove ragioni per invitare il nostro amato premier a dimettersi. Tre nuovi fatti che probabilmente non costituiscono alcun reato, ma che da soli, in un paese normale, basterebbero a costringerlo alle dimissioni proprio per insostenibilità ambientale. In un paese normale hai un bel dire: "la gente mi ha votato". Sì, ma quando lo ha fatto la gente ancora non sapeva questi fatti nuovi!
1. La prima ragione è che, come segnala oggi Marco Travaglio su il Fatto Quotidiano, Silvio Berlusconi ha mentito di fronte a tutti, ma soprattutto davanti al Presidente del Consiglio di uno stato amico, Josè Luis Rodruiguez Zapatero, alla Maddalena, il 10 settembre 2010. Non tanto quando ha detto di essere di stato di gran lunga
il miglior Presidente del Consiglio che l'Italia abbia potuto avere nei 150 anni della sua storia.
(a 8:30 del filmato)
Questa affermazione è palesemente vera: lui è stato davvero il migliore Presidente del Consiglio, il problema è un altro. La menzogna è a 3:30 quando finge di non conoscere perfettamente Tarantini descrivendo il suo operato così:
Un imprenditore di Bari, ormai noto, che si chiama Taranti-ni o Taranti-no, era venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da belle donne (...). Erano ragazze che questo signore portava come amiche sue.
Questo è in palese contrasto con quanto emergerebbe dalle intercettazioni, come riportato anche dallo stesso TGCOM. Basta citarne due tra le moltissime: quella in cui Berlusconi chiederebbe a Tarantini: "Chi mi porti stasera?" e quella del 10 ottobre 2008 in cui Berlusconi direbbe:
Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito... Scusa portale per te che poi io mi porto le mie (...) Poi ce le prestiamo... Insomma la patonza deve girare...
Insomma: i due pare che si conoscessero bene, le ragazze le mettevano in comune e se le facevano girare. Fossi nei panni del giornalista de El Pais che gli aveva posto la domanda alla Maddalena, io qualche approfondimento lo chiederei. Ma anche una telefonatina di Zapatero: "Allora Silvio, com'era la storia di Taranti-no?".

2. L'altro motivo per cui dovrebbe andarsene è che il Presidente del Consiglio si è messo incautamente a discutere di nomine dei vertici della Guardia di Finanza con uno come Valter Lavitola, attualmente latitante (e tralasciamo per pietà di sottolineare chi ha consigliato a Lavitola di rimanere dove sta). Io direi che questo non si dovrebbe fare e sono certo che molti elettori del centrodestra la pensano come me (altri elettori del centrodestra magari no, anche se non capisco mai se loro negano che Silvio faccia queste cose o se pensano che invece le faccia e faccia bene a farle o ancora se pensano che le faccia e che faccia male a farle, ma tanto sono tutti uguali destra e sinistra e allora tanto vale votare uno che non è comunista).
3. La terza e più importante ragione, è che lui stesso ammetterebbe di fare il premier "a tempo perso". E invece di raccontarlo agli elettori, lo dice a Marysthell Polanco. Il premier a tempo perso in momento in cui non c'è tempo da perdere!
Qui i casi sono due: o le intercettazioni sono contraffatte, e nulla lo lascerebbe credere, oppure deve fare le valigie. Ma il mio pronostico è che non succederà nessuna delle due cose: le intercettazioni risulteranno vere e lui non se ne andrà. Ma è possibile che tra i 316 deputati che hanno votato la fiducia l'altro giorno non se ne trovino 6 o 7 con un po' di carattere che decidano di fare saltare il banco? Tutti complici? Cos'altro deve succedere per far sì che cambino idea (a parte coprirli di soldi, s'intende...)?